Dal garage al mondo: il viaggio tra IaaS, PaaS e SaaS nell’ecosistema AWS

Ogni storia digitale inizia sempre nello stesso modo.
C’è un’idea, un computer nel garage o sul tavolo della cucina, e tanta voglia di costruire. L’app funziona, qualcuno inizia a usarla, e in poco tempo la domanda cresce. È a quel punto che ti rendi conto che non bastano più un paio di serverini improvvisati: serve una strada per crescere.
Ed è qui che entrano in gioco quei modelli che spesso ci sembrano solo acronimi – IaaS, PaaS, CaaS, FaaS, SaaS – ma che in realtà raccontano le diverse fasi di maturità di un’azienda digitale. Usiamo AWS come bussola per orientarci in questo viaggio.
La fase 1: costruire tutto da soli (IaaS)
All’inizio, chi costruisce un prodotto digitale vuole avere controllo su ogni dettaglio. È come un artigiano che smonta e rimonta un motore, imparando pezzo per pezzo.
Con l’IaaS (Infrastructure as a Service), il cloud ti fornisce le fondamenta: server virtuali, dischi, reti. In AWS significa usare EC2 per le macchine, EBS per lo storage, VPC per definire la tua “mini-rete privata”.
Il bello è che puoi decidere tutto. Lo svantaggio? Sei tu che ti occupi delle patch, della manutenzione, della sicurezza di base. È il prezzo del controllo.

La fase 2: cucinare in una cucina già pronta (PaaS)
Quando i clienti aumentano, non puoi più passare le notti a sistemare server.
È come aprire un ristorante: se stai tutto il tempo a lavare piatti e pulire il forno, non riesci a inventare nuovi piatti.
Il PaaS (Platform as a Service) ti libera proprio da questo. In AWS lo vedi con servizi come Elastic Beanstalk, che ti prepara l’ambiente per eseguire il codice, o RDS, che ti dà un database sempre aggiornato e sicuro.
Tu cucini (scrivi il software), AWS pensa alla cucina (runtime, patching, scalabilità).

La fase 3: organizzare una brigata di cucina (CaaS)
Poi arriva il momento in cui il ristorante cresce. Non basta più un solo cuoco, serve una brigata.
Ogni cuoco prepara un piatto diverso, ma tutti devono lavorare insieme.
Questo è il mondo del CaaS (Containers as a Service).
Con ECS o EKS su AWS, puoi orchestrare container che rappresentano microservizi diversi: uno si occupa dei pagamenti, uno delle notifiche, uno delle raccomandazioni.
È come dirigere una cucina in franchising: ogni cucina ha le sue regole, ma tutte seguono la stessa ricetta di base.

La fase 4: cuochi invisibili che compaiono al bisogno (FaaS)
Un giorno la tua app diventa virale. Migliaia di utenti si collegano nello stesso momento. Non hai tempo di accendere nuovi server o container: deve funzionare subito.
Qui entra in scena il FaaS (Function as a Service), o serverless.
Con AWS Lambda, scrivi solo la funzione che ti serve, e il cloud la esegue su richiesta. È come avere cuochi invisibili che compaiono dal nulla, cucinano un piatto e spariscono. Paghi solo per quello che cucinano.
Perfetto per API, automazioni, eventi improvvisi.

La fase 5: sedersi a tavola e gustare (SaaS)
Infine, c’è quello che non vuoi costruire, ma solo usare.
Perché rifare da zero un CRM o un sistema di BI, se non è ciò che ti rende unico sul mercato?
Qui arriva il SaaS (Software as a Service).
È come andare al ristorante e mangiare: ordini, paghi, usi.
Su AWS trovi esempi come QuickSight per la business intelligence, oppure puoi integrare soluzioni SaaS di terze parti dal marketplace.

Non è una gara, è un viaggio
Questi modelli non sono in competizione: sono tappe diverse di un percorso.
Un’azienda può iniziare con IaaS, spostare alcune parti su PaaS, orchestrare container con CaaS, affidarsi a Lambda per picchi imprevedibili e integrare SaaS per funzionalità non core.
La vera domanda non è “quale modello è migliore?”, ma:
- dove siamo oggi nel nostro viaggio?
- cosa ci differenzia davvero dal mercato?
- cosa ha senso costruire e cosa ha senso comprare?

Conclusione: dal garage al mondo
Dai cavi del garage alle funzioni serverless che scalano a livello globale, il percorso è sempre lo stesso: liberare tempo ed energie per concentrarsi su ciò che conta davvero.
Gli acronimi cambiano, ma il cuore resta: il cloud è lo strumento che trasforma un’idea in un prodotto globale.